Silvia Ghisio

La Natura è bellezza di cui siamo parte. Siamo Vivi

La Natura è bellezza di cui siamo parte. Siamo Vivi

La Natura è bellezza di cui siamo parte. Siamo Vivi



Sono al telefono con Manuel e stiamo parlando di quanto siano fortunate certe persone che oggi
non si sentono a disagio per questa situazione che stiamo vivendo.

Ognuno ha una storia personale che può facilitarlo o meno nella circostanza.
Ho avuto la gioia di conversare con chi ha vissuto una storia di eccezionale resilienza e oggi vive
in modo naturale la circostanza, ovvero non prova fastidio nel cambiamento nella propria
quotidianità.
Non che il fatto di stare in casa non gli abbia procurato limitazioni e quindi preoccupazioni lavorative e ci siamo trovati a parlare proprio di lavoro.

Chi sei e che lavoro fai sono due cose diverse.
Questa cosa l’ha capita anche Manuel che ha ritrovato Se stesso dopo un fallimento aziendale, qualche anno fa.
Oggi è (anche) felice di questa circostanza nella misura in cui in questo momento sia possibile riscoprire un diverso equilibrio, dove la VITA è la regina e il Il “chi sei” fa la differenza.

Stare
Stare a casa
Stare con i figli
Stare con la famiglia
“Starci” nella situazione: non possiamo cambiarla, ci è arrivata e possiamo solo decidere che cosa farcene.

“A casa: stare a casa significa stare con Se stessi e questo fa così paura?
Nei rapporti affettivi, sentirsi.
A guardare il cuore di tuo figlio, se hai la fortuna di averlo lì con te.
Al giocare con i bambini, come magari non riuscivamo a fare quando rientravano alle 20:00 tutti i
giorni.” 


Nella foto Manuel in braccio alla sua mamma Milvia nel viaggio verso l'Italia

Questo è il momento in cui siamo alla ricerca di mascherine introvabili e al contempo “abbiamo la
possibilità di toglierci la maschera più grande che la società ci impone attraverso
tutte le dimensioni del successo che la nostra vita sino a ieri chi ha proposto.”
Togliamoci la maschera che indossiamo quando ci barrichiamo dietro ai nostri ruoli professionali: in questa circostanza siamo tutti prima di tutto persone, anche al lavoro e sai perchè?
Siamo tutti uguali quando veniamo al mondo e anche quando lo lasciamo. Nessuno immune.
In questo momento però le scelte individuali fanno la differenza per molti.

Sto ascoltando una persona con cui mi sono ritrovata ad interagire perchè ci siamo incontrati su una parola specifica: “resilienza”.
La resilienza è quella capacità di modificare il nostro stato per adattarci ad una circostanza che non abbiamo chiesto e che scardina tutte le certezze che avevamo prima.

La resilienza è quella capacità di essere ancora vivi quando la catastrofe sarà passata e che ci consente di riprendere la nostra forma originaria: immagina una palla di gommapiuma.

“La resilienza per me è aver imparato a trasformare il male in bene, il negativo in positivo. Questo è ciò che la Natura mi insegnò”.

In questo momento qualcosa ci sta strizzando, poi ci lascia e noi torniamo come prima, anzi, più di prima perchè un giorno ci racconteremo di essere riusciti a non farci spezzare.
Dobbiamo trovare la nostra resilienza personale.

Manuel è un esperto e posso capire forse di che cosa parla quando oggi cita la bellezza.

“Mi ritrovo spesso a guardar la luna 
A volte mi sento come il pastore errante
Ma di domande nessuna
Fisso senza il quesito ridondante
Del senso della vita 
Assaporo pienamente la bellezza
Della potente e costante ricchezza
Che la natura dona a chi sa guardare
E gli orrori dell’uomo sa perdonare
In quell’istante di intimo legame
Sperimento l’essenza del tutto
Con l’assenza del costrutto 
Che la società ti impone
Ci dicono di chiudere gli occhi
Per guardare la profondità di noi stessi
Noi lo facciamo come dei fessi
Restate desti e abbracciate
L’appartenenza al tutto
Solo così vi giuro cacciate
L’inumana indifferenza
Verso l’umana bellezza
Che la natura non disprezza”

Cit. L’UMANA BELLEZZA poesia di Manuel Bragonzi.

“Ogni cosa accade quando deve accadere” - prosegue - mentre scopriamo un vissuto “comune” che ha a che fare con il bosco.
Lui ci è cresciuto da solo, dai 5 agli 8 anni, io lo attraversavo per andare all’asilo, poco prima.
Due boschi diversi dove entrambi abbiamo conosciuto la bellezza della Natura e questo ha salvato le nostre vite, a titoli diversi, ma con l’unico risultato di sentirla.


Nella foto con Nicola durante una passeggiata in Val D'Intelvi 

Madre Natura la senti, ti abbraccia, ti accarezza attraverso il fruscio delle foglie che ti accolgono quando passi. 
La Natura c’è e non si impone, c’è. 
A te non resta che imparare a guardarla e a capire chi sei tu nel rapporto con Lei e quando sarai arrivato a capire che anche tu sei parte della Sua Bellezza, allora capirai di aver guardato veramente.”

Questo forse ci salverà di nuovo.
Di certo ci fa sentire un po’ fratelli.


Nella foto Manuel adulto sente di essere parte del Tutto

Il bambino invisibile” è il libro dove Manuel ha raccontato tutta la sua storia e la sua esperienza di salvezza vissuta in un paese lontano da qui.

Oggi il testo si trova solo solo usato - Edizioni Piemme, 2012, scritto insieme a Marcello Foa.
Sono qui raccontati i dettagli personali della sua resilienza perchè ogni volta che ne narrava un pò agli amici, poi loro si sentivano aiutati e questo ha fatto nascere in lui negli anni il desiderio di scrivere la sua storia per donare un messaggio di speranza di bellezza ovunque, persino nel dolore e nelle difficoltà.

Il libro è stato pubblicato quando nel momento più difficile della sua vita.

“L’unica reale possibilità di scrivere il mio libro autobiografico mi arrivò in un momento inaspettato, nel mio momento più difficile. Come sempre è successo fin da piccolo, anche in questo caso la Vita mi ha aiutato nel momento giusto, offrendomi la possibilità di pubblicare il libro mentre stavo vivendo il fallimento della mia azienda e del mio matrimonio. Scrivere mi ha costretto a ripercorrere la mia esperienza e a ritrovare il me stesso nascosto per vivere in questa società. Mi ha aiutato a riprendere il mio vero IO, senza più maschere, senza compromessi” - prosegue Manuel.

Ricordarsi di essere cresciuto come “il figlio di nessuno” schernito, isolato e fuggito a riparasi nell’abbraccio del bosco gli ha già consentito una volta di comprendere la bellezza della Vita.

“In sintonia con la Natura sono riuscito a vedere la Bellezza e quello che c’è dietro: la sua energia.
Sono riuscito a riconoscerla e a prenderne il nutrimento. 
Ti senti legato al Tutto, al fruscio delle
foglie, alle venature dell’albero, al profumo del bosco. 

Quando senti questa energia riconosci il Tutto. 
Anche l’uomo per me è natura e ne riconosco la Bellezza, quando l’uomo è deviato e mentalmente malato non è naturale, è appunto malattia.
Siamo nati per essere amati, per amare, per vivere accanto agli altri.”
Solo se ci amiamo possiamo amare, come solo se siamo in grado di stare con noi stessi, allora possiamo stare davvero con gli altri.

In questo momento - ancora di più - l’amore per noi stessi e per gli altri - ci deve costringere a limitare i nostri rapporti sociali, oltre al rispetto dei decreti.

“Quando sei consapevole di chi sei, sai che sei fisicamente da solo ma non ti senti solo, perchè senti di essere parte di una grande energia, l’energia del Tutto.

Il Tutto è quello che ti consente di sentirti vivo e amato anche se in quel momento sei un bambino
da solo in mezzo a un bosco.

Il bisogno di sentirti visto, voluto, amato è secondario se tu sei già parte di quel Tutto che è
BELLEZZA.”

Allora puoi semplicemente “stare”
Stare a casa
Esistere.
“Starci”
Continuare ad esserci, anche con l’altro, anche per l’altro, anche a distanza.
E’ possibile specialmente se prima sei stato almeno un po’ dentro il bosco che è la tua anima.

Grazie Manuel per questa conversazione.
L’umana esperienza della bellezza.
Ti abbraccio da qui.

Silvia
#energiaPura




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