Immaginiamo che tu sia un soggetto esperto nella tua materia, ad esempio un professionista che da vent’anni offre un servizio specifico, oppure un imprenditore che ha trasformato la propria expertise in una realtà strutturata.
Hai creato la tua azienda.
Inizialmente hai continuato a fare l’esperto della tua materia e poi oggi lo fai a tempo perso perché la tua attività principale è far funzionare l’organizzazione che hai fatto nascere e crescere.
La tua situazione è come quella del medico che diventa direttore sanitario: non tocca più “le pance” dei pazienti tutti i giorni, ma fai funzionare un’azienda ospedaliera.
Hai quindi imparato a gestire:
- budget
- risorse
- progetti
- persone
- clienti
Oltre al risultato globale della tua azienda: ovvero fai funzionare bene la tua organizzazione e c'è un motivo per cui un cliente viene da te [e non da un tuo concorrente]
E’ stato immediato il passaggio?
Ad un certo punto hai pensato che non si possa fare tutto e che per valorizzare quanto hai costruito ti serva aiuto ma non sai bene di quale tipo.
Allora cerchi su google.
Facciamo finta che tu non sia un dirigente sanitario ma un imprenditore di una srl privata e che ti stia interrogando su come far si che le persone che sino a ieri hanno lavorato con te, oggi possano darti una mano a far crescere l’azienda che insieme avete creato [anche se oggi tu sei il garante del loro stipendio e loro della qualità del prodotto che esce dalla tua azienda o dal servizio che eroghi]
[immagini unsplash]
Ti torna che dalla seconda persona in poi si possa parlare di organizzazione?
Immaginiamo che il secondo collega che poi è diventato tuo socio fosse anche un amico e che gli altri nuovi colleghi li abbiate scelti sulla base di un passaparola e della sensazione potessero essere persone per bene e tecnici capaci.
Ha funzionato per diverso tempo. Oggi va sempre tutto bene?
Siete cresciuti negli anni, avete conquistato e mantenuto diversi nuovi clienti ogni anno e oggi siate in 20, 30 o 50.
Senti il bisogno di fare ordine, ovvero di organizzare, delegare e capire meglio chi fa che cosa anche per non disperdere energie.
Fare ordine può significare, ad esempio:
- decidere quali sono le principali responsabilità strategiche e quelle operative
- Decidere chi decide in ultima istanza [facciamo finta che tu sia un capo democratico e che ti piaccia ascoltare il parere delle persone] poi però qualcuno decide e in ultima istanza sei tu.
- Offrire precise aspettative e richieste [ovvero: ascoltare i bisogni di altri ed esplicitare i propri]
L’organizzazione da certi punti di vista può essere considerata come un sistema vivente che:
- ha una motivo principale per cui esiste [e un ciclo di vita ]
- Ha risorse [persone, strumenti, finanza, capacità di produrre profitto]
- Vincoli [leggi, mercato]
- Minacce ed opportunità [competitor, nuove congiunture, come ad esempio la pandemia]
Considero ogni organizzazione una storia a sé e dotata di DNA specifico [ovvero la cultura di chi l’ha fondata, la storia, i miti e le funzionalità che hanno reso possibile la crescita] quindi il cambiamento eventuale deve avvenire, dal mio punto di vista un passo per volta.
Perché?
Ci sono equilibri da rispettare e se cambi una cosa imponi alle persone di cambiare abitudine - a titolo di esempio - decidi che dal giorno X non vuoi più vedere la carta in ufficio. [come è accaduto a me diversi anni fa - di creare le condizioni e convincere 240 persone a cambiare il modo di lavorare]
Ci sono tempi per coinvolgere le persone nel cambiamento e questa cosa la si fa in team. [ti consiglio di capire chi può essere tuo alleato, gli è contrario e chi invece può essere la persona che per prima intuisce il vantaggio nel cambiare modo di lavorare e che potrebbe aiutarti a mostrare ai tuoi che il tutto sia possibile e con risultai positivi…]
Ci sono le persone da “avere a bordo”. [ingaggiate nel cambiamento / e non di traverso]
Avere a bordo le persone può implicare:
- far capire loro il perché sia necessario cambiare [e per quale motivo è un vantaggio per l’azienda]
- far capire che si possono fidare di te [perché non dovrebbero?]
- far capire che insieme potrete fare un salto evolutivo e continuare a crescere [ con orgoglio insieme per molto tempo]
Domande [forse] utili per te:
- Di solito da chi vanno le tue persone se hanno un problema? [esiste una formalizzazione del chi fa che cosa in azienda?]
- Hai un sistema condiviso di aspettative e risultati [performance management]
- Chi si prende la responsabilità di prendere decisioni in azienda? [tutte tu?]
- Quanto tempo ci vuole per decidere nella tua azienda? [l'hai mai osservato?]
- Chi sono le persone coinvolte?
- Il concetto di responsabilità è qualcosa di diffuso? [e’ scritto e definito al momento dell’assunzione di che cosa sono responsabile e chi è il mio capo? A cui chiedere se ho dubbi, o a cui portare i risultati?
- Quali sono le occasioni in cui le persone sanno che tu stai apprezzando il loro lavoro?
Queste sono alcune delle cose che chiedo agli imprenditori quando li incontro a seguito di una richiesta di aiuto - per un corso di formazione, per un sistema di valutazione o per una consulenza.
Perché faccio tutte queste domande?
Il lavoro del consulente [e psicologo delle organizzazioni e del lavoro] implica un’attenta definizione della domanda. Anche noi faremo un patto, oltre che un contratto prima di lavorare - eventualmente - insieme.
Sai perché?
L’attività di servizio si basa su aspettative, se tu non sai bene di che cosa hai bisogno è utile dedicare un pò di tempo per conoscerci e per definire il bisogno e come raggiungerlo insieme in base al budget.
Preferisco spendere del tempo a capire bene, piuttosto che venderti un servizio che non è quello di cui hai bisogno.
Per oltre 10 anni ho aiutato persone e aziende ad incontrarsi e a scegliersi come manager di una agenzia per il lavoro. So anche come funziona un centro per l’impiego perché ci ho lavorato.
Oggi aiuto imprenditori [di PMI] come consulente di direzione.
Mi metto al loro fianco e li aiuto per un pò [anche a distanza].
Promuovo l'indipendenza e frequento l'azienda per quanto decidiamo insieme possa essere un tempo necessario.
Non ambisco a diventare un tuo collaboratore, a meno che tu non abbia deciso di avvalerti di un HR business partner, ovvero chi ti aiuta a fare business occupandosi delle persone che lavorano con te.
Quando invece lavoro come docente procedo con l’analisi del bisogno [formativo] per poi progettare il corso idoneo a far raggiungere ai partecipanti obiettivi concordati [di conoscenza ed esperienza]
Posso in entrambi i casi affiancarti con le attività di valutazione:
- di competenze [anche col supporto di test digitali]
- Attitudini
- Potenziale
- Prestazioni [introduzione di un sistema strutturato per attività che poi continuerai tu periodicamente]
Per fare questo lavoro continuo a studiare e a formarmi a mia volta.
Scrivimi se pensi possa esserti utile approfondire uno degli aspetti di cui ti ho parlato e anche per dirmi se si torna la sintesi qui.
Hai preso nuove iniziative in questi mesi sul fronte organizzazione e risorse umane?
Come andata?
Raccontamelo se vuoi, Ti ascolto.
Buon lavoro!
Silvia Ghisio