Non lavorare stanca, lavorare e basta non ha senso.
Il lavoro è anche un modo per darsi delle risposte “sono capace” “ce la faccio”.
Il lavoro è anche un bisogno, e i bisogni sono stratificati.
"A me il lavoro serve, devo pagare l’affitto e tutto cade da qualche tempo sulle mie spalle. Mica banale!
Sono stata disoccupata per 15 giorni ultimamente” - S. nota 7 gennaio 2015
Simona, mamma single lavora per vocazione e ci mette tutta la forza che ha, anche perchè ha di fatto la responsabilità della famiglia sulle sue spalle. Simona è una mamma #breadwinner
“il mio contratto a termine è appena scaduto ma non mi preoccupa la cosa, qui a Londra è tutto più facile, più meritocratico. L’ultima volta mi sono candidato per una posizione in HR all’interno dell’agenzia di marketing dove lavoravo come “soldatino” di outbound…
Ho 10 anni di esperienza in quello che cercavano, ma non ero convinto; infatti hanno assunto una ragazza con 6 mesi di esperienza ma entusiasmo a palate” .
Piuttosto di tornare a fare il recruiter vado a fare il cameriere.
Paradossalmente nel tempio del capitalismo ho trovato il senso della vita e ho messo a posto le priorità.
La realtà è che dopo 10 anni in cui ti chiedono di fare il soldatino l’entusiasmo l’hai messo in altre cose. Qui ho imparato il valore effimero delle cose e quello assoluto del presente e di quello che conta, se vuoi una sorta di spiritualità nel mio essere ateo. Quando ho letto il tuo “spam per promuovere il tuo blog” mi è venuta voglia di scriverti, anzi di lasciarti un messaggio vocale che sennò sono prolisso.
Qui a Londra tutto bene, la buona notizia è che non mi sento vecchio per il lavoro, anzi, sono rinato attraverso nuove esperienze” – M. expat 7 gennaio 2018
“non vorrei tediarti ma senti qui….. alla fine mi hanno offerto un “contratto” con Partita Iva a 1600 euro al mese con cui mi pago le spese di trasferta.
Dopo 20 anni di esperienza… per fortuna mia moglie lavora” – F. responsabile commerciale 10 gennaio 2018
“...la vita è fatta di scelte e per il 2018 ho deciso per la mia professionalità… tenevo ad informarti che mi sono licenziata e ti scrivo col sorriso e il cuore leggero” – G. HR manager, gennaio 2018
“Quando uscirò dall’azienda andrò a fare l’agente e sarò felice..” F- direttore commerciale , 15 gennaio 2018
“per fortuna la mia compagna ha trovato subito la via per realizzarsi col suo lavoro, cosa che in Italia non era possibile, per me non è un problema, anzi, sono contento che almeno lei ce l’abbia fatta. Viviamo in una stanza come gli studenti ma siamo felici, te l’ho detto che fra poco compio 40 anni?” L. operatore di call center – 16 gennaio 2018
“ti ho chiamato via messanger perché sono dall’altra parte del mondo e ci rimarrò fino ad ottobre, non riesco troppo a scrivere ma ti seguo e quando torno dobbiamo organizzare qualcosa, il nostro Paese se lo merita e anche noi” – B People management – 16 gennaio 2018
Stralci di conversazioni avute con me stessa e con alcune persone con cui ho dialogato di lavoro che mi hanno scritto in questo ultimo mese.
Domanda: se a 40 anni, in uscita dall’azienda ti invitassero ad una scuola per diventare imprenditore e magari realizzare il tuo sogno, lo faresti?
O credi si tratti di un talento innato e che quindi non ha bisogno di studio?
Mi farebbe piacere raccogliere storie di rinascita vera, che magari è partita da un’esigenza e che vi ha regalato nuova serenità, anche a casa.
Ne hai? scrivimele qui, leggo volentieri e restituisco.
Con gratitudine,
Silvia