Sono passati due anni dall’uscita del libro HRevolution di Alessandro Donadio e questo è il mio secondo articolo sull’argomento.
Nel frattempo lo scenario è cambiato e il libro è stato adottato nelle università.
Si dibatteva del patto fra individuo e organizzazione e del fatto che a mio parere si dovesse conservare quel limite fra l’essere e il saper essere in azienda per non confondere il ruolo con la propria identità. [non fatelo mai nemmeno se lavorare per vocazione]
Le aziende più evolute - perché dotate di manager illuminati - stanno adottando tutto quanto è in loro potere per rendere agile, fruibile:
- il lavoro
- la performance,
- la cittadinanza [anche in smartworking]
- lo sviluppo
- la community
e soprattutto quella continuità di senso forse legata alla crescita e a quella capacità continua di cambiare punti di vista motivate - forse - anche dalla capacità di mettere da parte un po' di quell’egocentrismo che si rischia di portarci dietro se non abbiamo ancora raggiunto la maturità personale prima ancora di quella professionale.
La capacità di vedere gli altri principale punto focale di marketing ed hr insieme presuppone un lavoro personale che solo in parte è garantito dai patti di lavoro.
[credits to unsplash]
Il coaching è il principale strumento per quel lavoro a delfino fra persona e ruolo che può parzialmente avvicinarsi a quella presa in carico della persona nella sua totalità.
In azienda avviene? Io continuo ad essere scettica, ma potrei sbagliarmi.
Ci sono invece diversi aspetti che possono garantire il benessere reciproco nella relazione e a beneficio di performance eccellenti. Qui penso di poter esprimere un parere “tecnico” competente.
Dal mio punto di vista le leve su cui lavorare lato azienda sono molteplici, per ogni fase del viaggio che accompagna le persone e la loro esperienza in organizzazione.
- Garantire quell'integrità nella relazione che consente sempre di interrogarsi su che cosa non ha funzionato o non sta funzionando.
- Legittimare il VISSUTO a complemento del risultato [di performance]
- Misurare il vissuto delle persone, indicatore del benessere e di salute del team
E’ infatti possibile oggi misurare l’esperienza - la people experience - non potendo promettere il “per sempre” per motivi di onestà intellettuale e contrattualistica.
Personalmente sono favorevole alla flessibilità lavorativa che per quanto riguarda il mercato del lavoro si configura con le tipologie contrattuali dal 1997 in poi.
Per quanto riguarda l’adattabilità intesa come disposizione comportamentale ho trovato una definizione che per me calza al 99 % e fa parte dell'intelligenza emotiva [scrivimi se vuoi saperne di più, anche sul test]
Esistono infatti strumenti psicometrici che la misurano in relazione al più ampio bagaglio dell’intelligenza emotiva
L'essere in grado di adattarsi è importante all'interno di molte organizzazioni che regolarmente devono affrontare situazioni ed ambienti in costante cambiamento.
Quel paradigma materno [di cui parla Alessandro Donadio ] può dal mio punto di vista diventare paradigma evolutivo:
- gli adulti li selezioniamo all'ingresso e come presupposto fondamentale,
- poi dobbiamo essere capaci di liberare il bambino che c’è in loro [presupposto per il piacere lavorativo]
- Poi ancora essere abili a favorire la libera iniziativa per collaborare insieme ad altri per raggiungere lo scopo comune.
Come lo facciamo?
- fidandoci, per primi dell’adulto e del bambino presente in ognuno - anche in te che stai leggendo -
- Promuovendo l’autenticità nelle relazioni
- Favorendo lo sviluppo della comunità interna
Credo che non ci sia un modello per il cambiamento valido per tutte le organizzazioni in quanto il punto di partenza è quella parte di unicità che ogni storia di impresa ha saputo creare come adattiva.
Quello che funziona anche oggi si tiene a mio parere, c è da capire come essere veloci ad apprendere … STOP poi è arrivato il covid
Qui dobbiamo essere veloci a cambiare!
E soprattutto bravi ad essere resilienti! [e poi antifragili]
Se ti fa piacere conoscere come misurare
- l’adattabilità
- il potenziale di cambiamento di persone e team
- Il livello di benessere delle tue persone al lavoro
- L’engagement
Scrivimi. Sono appassionata di tecnologia e ho selezionato in questi anni diversi strumenti che consentono di prendere decisioni basate sui dati.
Silvia Ghisio
Consulente di direzione
#phygitalHr